Release Day: Dacci oggi il nostro male quotidiano di Massimo Rossi

Instagram: @brivididicarta | @stambergadinchiostro

Un buon motivo per andare in libreria oggi ce lo offre Scrittura & Scritture per scoprire il romanzo di Massimo RossiDacci oggi il nostro male quotidiano, nuovo tassello della collana Catrame.

Data di uscita: 22 Novembre

Acquistalo subito: Dacci oggi il nostro male quotidiano

Editore: Scrittura & Scritture
Collana: Catrame
Genere: Noir

Prezzo: € 14,50
Pagine: 272

Dalla polverosa Africa a una livida Treviso, il destino è in un paio di scarpette da corsa. Quelle di Akiki, un ragazzo dalla pelle scura che per sopravvivere deve rubare per altri. Da Treviso all’Oregon, il destino è in un corpo di Forze Speciali a cui un uomo, David, ha affidato tutto sé stesso e sacrificato la sua famiglia. Una pista da corsa è il punto d’incontro di David e Akiki. Entrambi conoscono il male nelle sue pieghe più profonde. Ma è un male troppo radicato, vivo e violento. Difficile oltrepassarlo, semplice restare intrappolati nelle sue spire. Sembra, però, che per ottenere il bene a volte l’unica via da percorrere sia proprio quella del male.

La giornata di oggi è cupa e tetra, un brivido agghiacciante corre lungo la schiena mentre mi destreggio fra le pagine di una delle mie ultime letture, un noir dai contrasti accentuati dal buio dell’animo umano, quel pizzico di oscurità che giace nel fondo dei nostri cuori.

Massimo Rossi ritorna in libreria con “Dacci oggi il nostro male quotidiano”, romanzo pubblicato dalla casa editrice napoletana Scrittura & Scritture nella collana Catrame, che come ben ricorderete è una tra le mie preferite. Se I minuti sono uragani concentrati, Voci ha dalla sua parte quella nota dal retrogusto storico, moderno e contemporaneo, mentre Catrame si impone con una presenza oscura, ma non di quelle sovrannaturali, bensì di quelle criminali, a volte anche disumane, storie torbide ad alto contrasto, dove non c’è una via di mezzo, ma solo bianco e nero. C’è una sola che accomuna tutte queste collane, l’assuefazione che provocano man mano che si va avanti a leggere, più pagine si macinano e più se ne vorrebbe avere.

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Questo romanzo è un po’ come un pozzo oscuro, del quale non si vede il fondo, ma che dal suo interno lascia trapelare quell’orrendo brivido che ti sale lungo la schiena, quella sensazione lieve ma pungente che ti lascia addosso terrore e disgusto per ciò di cui il genere umano si rende capace. Ogni singola pagina fa trapelare la brutalità della guerra e gli orrori che essa porta con sè, mostrando il volto di chi l’ha già vissuta e di chi è costretto a viverla, entrambi portavoce del conflitto.

Ognuno di noi nel suo piccolo combatte la propria battaglia all’interno del suo animo, fra il fuoco incrociato dell’indecisione e della pressione che la vita ci mette sulle spalle, ma ci sono alcuni che volenti o nolenti sono costretti a viverlo anche sulla propria pelle, con la semplice differenza che il loro sangue non vale niente per chi tira le fila dei soldatini in campo. 

David ha perso ogni cosa per quella che credeva essere una giusta causa, ma una volta sceso nel campo di battaglia si è reso conto di che cosa significa impugnare un’arma, brandire contro gli altri la brama di sangue dei propri superiori, spegnere una vita, tutta questa violenza inaudita si trasforma in un bagaglio pesante da trascinare una volta tornato a casa, qualcosa che appesantirà i suoi passi per il resto della vita. Dall’altra parte Akiki sin da piccolo ha visto l’altro volto della guerra, quello che lo vedeva come spettatore, fermo ad osservare la distruzione causata da una guerra che poco a poco divorava tutto ciò che aveva fatto parte della sua vita.

È un romanzo crudo quello di Massimo Rossi, un noir messo a nudo in tutta la sua essenza, che mostra l’abilità dello scrittore nel sapersi calare in quel pozzo oscuro per portare a noi una secchiata di verità, quella che giace sul fondo seppellita da tanti strati di sangue e ossa secche.

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In questo romanzo l’autore dipinge abilmente un triste quadro della nostra società, la stessa che permette che dall’altra parte del mondo dei bambini impugnino un fucile al posto di un libro, che diventino il tramite di chi manovra i conflitti per il proprio tornaconto personale. Allo stesso tempo, ci mostra cosa resta di un uomo che torna indietro dalla guerra, perseguitato dai fantasmi e di ciò che ha vissuto, a volte costretto a riviverlo per fare in modo che qualcuno abbia un futuro.

Ma questa è solo la punta di un immenso iceberg, che nasconde sotto la superficie una valanga di disastri causati dalla guerra, a partire dalla povertà che vive chi si ritrova in mezzo al conflitto fino alla consapevolezza che ogni giorno può essere l’ultimo e non c’è modo di sapere quando quel proiettile con il proprio nome scritto sopra ci colpirà uccidendoci.

Dacci oggi il nostro male quotidiano è un viaggio all’insegna del dolore causato dalla cupidigia, dal nero catrame che sgorga dalle vene di chi impugna un’arma per il bene di chi vuole soltanto guadagnarci.

“Nessuno, nemmeno lui, è fatto di ferro”.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Scrittura & Scritture per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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